lunedì 15 ottobre 2012

2A Cat. Gir. Q - 5a andata: FrugeSport - San Rocco 2001 1-1

Torniamo a giocare per la terza volta in una gara casalinga. Ad affrontarci c'è il fanalino di coda San Rocco, che non è ancora riuscito a muovere la classifica. Va però detto che i nostri avversari, a parte il 3-0 rimediato nell'ultima partita, hanno sempre perso con un gol di scarto, al termine di incontri equilibrati.
D'altro canto, noi dobbiamo fare i conti con un buon numero di assenti, gran parte dei quali concentrati tra difesa e attacco. Partiamo 4-3-3, con Mirri tra i pali, M. Ballarin e Laghi centrali, Lanzoni e Veschi terzini; Grossi, G. Ballarin e Bassi a centrocampo; Graziani e Formigatti esterni, Botta punta centrale. A disposizione di Derosa: Emiliani, Billi, Folli, Melandri, Nanni e Ventimiglia. Squalificato Mariotti; indisponibili o non convocati: Calderara, Cataldo, Donati, Fabbri, Fezza, Fiori e Zanotti.

Ancora una volta, partiamo con il piede sull'acceleratore e ci procuriamo immediatamente la prima occasione da rete con Graziani, il cui diagonale viene però ribattuto da un avversario all'altezza dell'area piccola. La nostra manovra è ordinata e aggressiva e, per alcuni minuti, riusciamo a chiudere gli avversari nella loro area, ottenendo un gran numero di corner e calci piazzati, che però non riusciamo mai a trasformare in occasioni pericolose. Poi, un po' alla volta, la partita si fa più equilibrata e anche il San Rocco si affaccia nella nostra metà campo, senza però mai rendersi particolarmente pericoloso. La frazione va avanti così, alternando fasi in cui noi siamo particolarmente aggressivi ad altre in cui c'è maggiore equilibrio: l'impressione è che si possa andare al riposo a reti inviolate, a meno che non riusciamo ad inventare qualcosa per sfondare la loro difesa. Ci va vicino ancora una volta Graziani, bene imbeccato da Botta, ma la sua conclusione lambisce la traversa, terminando alta di un soffio. Come spesso accade nel calcio, mentre ci chiediamo come sbloccare il risultato, accade l'imprevisto. Al primo corner per gli avversari, tre dei nostri saltano senza ribattere il lento spiovente proveniente dalla bandierina e così la palla viene raccolta da uno dei loro; Grossi si oppone saltando in maniera scomposta ed intercettando il pallone con una mano: è rigore. Si incarica di batterlo Vignoli, che tira all'angolino basso alla destra di Mirri. Il nostro portiere si allunga e per poco non lo intercetta, ma il tiro è teso e molto angolato. E così al 33' del primo tempo siamo sotto 0-1. Il gol inaspettato ci sconforta e fatichiamo a riordinare le idee. Non facciamo più girare la palla e subiamo l'aggressività dei nostri avversari, caricati dal vantaggio. Come se non bastasse, le rare volte in cui ci avviciniamo alla porta avversaria, grazie a calci piazzati o a corner, sprechiamo tutto, concludendo malamente. Andiamo a riposo in svantaggio e con il morale sotto i tacchi.

Alla ripresa, ci riproponiamo con la stessa formazione, ma con l'obiettivo di raddrizzare rapidamente l'incontro. E così, dopo pochi minuti, orchestriamo un'azione perfetta, che porta Grossi a concludere da appena dentro l'area. Il suo esterno è forte e preciso, ma centra il lato interno della traversa, per poi rientrare in campo. Sembra il preludio ad un nostro arrembaggio, ma, complici alcune lunghe interruzioni di gioco, la nostra verve si spegne in fretta e torniamo a macinare chilometri senza concludere niente. Come nel primo tempo, otteniamo un numero importante di corner e calci piazzati, ma anche nella ripresa non riusciamo a sfruttarli mai. Tentiamo di dare una scossa alla squadra, sostituendo Grossi con Folli, così da permettere a M. Ballarin di portarsi più avanti, ma la musica non cambia. Scendono anche uno stremato Botta per Billi, con Formigatti portato al centro dell'attacco, e Lanzoni per Ventimiglia, nel tentativo di sbilanciarci ulteriormente. Ma, anziché impattare, per poco non subiamo il raddoppio avversario.
Siamo agli sgoccioli e anche le ultime speranze sembrano perse. Tentiamo gli ultimi arrembaggi, gettando la palla nella loro area, senza mai riuscire a raccoglierla. Ma, proprio all'inizio del recupero, su uno dei tanti spioventi è M. Ballarin a trovare il colpo di testa giusto, per impattare. Al 90' siamo 1-1. Proviamo ad organizzarci per tentare un clamoroso ribaltamento del risultato, ma ci mancano le forze. Giochiamo gli ultimi minuti tra la confusione generale, senza che nessuna delle due squadre riesca a rendersi realmente pericolosa e finiamo così, con un pareggio tutto sommato giusto.

Dopo la pessima prestazione contro il Brisighella, dove abbiamo raccolto più di quanto meritassimo, abbiamo giocato contro una squadra non certo irresistibile, che però ha evidenziato al massimo i nostri limiti. Da una parte, regaliamo costantemente almeno un gol agli avversari. D'altro canto, fatichiamo in maniera esagerata a trovare la porta. Basta pensare che, dall'inizio dell'anno, gli unici tre a segnare sono stati i più che prevedibili M. Ballarin, Fezza e Graziani. In più, ogni volta che incappiamo in un episodio sfavorevole, ci abbattiamo ed impieghiamo molto tempo a riprenderci. Nonostante questo, continuiamo ad avere 4 squadre dietro di noi, il Brisighella con i nostri stessi punti (ma con una differenza reti peggiore) e 2 squadre con un solo punto in più di noi: sarebbe bastato vincere una di queste due ultime (e non impossibili) partite per essere a metà classifica. Ma oggettivamente abbiamo i punti che meritiamo di avere, considerando quello che si è visto finora in campo. Ed è un peccato, perché il lavoro compiuto durante la settimana dovrebbe regalarci molto di più la domenica. Ma, oltre ad alcuni limiti fisici e tecnici, è evidente che abbiamo anche seri problemi di concentrazione e di mentalità. Non si spiegano in altra maniera i tanti gol, alcuni dei quali surreali, che abbiamo regalato finora e la montagna di calci piazzati che sbagliamo ad ogni partita. Probabilmente, se vorremo salvarci, dovremo lavorare proprio su quest'ultimo aspetto. Perché a calcio non è ammesso fare regali, in particolare se non si è ad un livello decisamente superiore agli avversari. E noi non lo siamo assolutamente. Domenica, contro un avversario impegnativo come il Real Dovadola, avremo la prima occasione per dimostrare la nostra crescita.

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